“Queste persone sono responsabili della morte di mio figlio. La loro condanna non me lo avrebbe restituito, ma l’assoluzione fa sì che possano fare ancora del male. Sono a piede libero e lavorano ancora con dei bambini” – aveva dichiarato alla stampa Antonella Penati in occasione della prima sentenza di assoluzione con formula piena dei due assistenti sociali e un educatore, accusati di essere “venuti meno all’obbligo di garanzia nei confronti del bambino“, che avrebbero dovuto proteggere da “tutte le fonti di pericolo e con importanti tratti specifici di controllo nei confronti del padre“.
Il 25 febbraio 2009, Federico Shady Barakat, che avrebbe compiuto 9 anni in aprile, muore nel centro socio sanitario di via Sergnano a San Donato Milanese, nel corso di un incontro “protetto”.
Ma non c’è nessuno a proteggere Federico, quel giorno. Sono soli, Federico e il suo assassino, che si è recato…
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